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    Cicloconio

    cicloconio

    CICLOCONIO o OCCHIO DI PAVONE
    Spilocea oleagina (Cast.) Hughes,1953

    Il cicloconio è un fungo che colpisce tutti gli organi verdi, nella parte inferiore della chioma, negli impianti fitti e poco o nulla potati. Il fungo presenta durante l’anno due cicli d’infezione, uno autunnale ed un altro primaverile. Le condizioni ottimali sono rappresentate dall’alta umidità relativa, prossima alla saturazione, e da temperature ottimali tra i 18°C ed i 20°C. Temperature <5°C o >25°C rappresentano il limite per l’infezione.

    SINTOMATOLOGIA

    Sulle foglie, nella loro pagina superiore, piccole macchie verde bruno, isolate ma a volte confluenti. Intorno a queste macchie si formerà un alone giallastro, rossastro o violaceo. Le foglie più vecchie, prima della caduta, ingialliscono completamente. Sui giovani rami, molto raramente, si avranno piccole macchie brune. Sui frutti, ancora più raramente, piccole macchie irregolari, poco infossate coperte da un’efflorescenza grigiastra.

    DANNI

    In seguito all’attacco del fungo si avrà caduta prematura delle foglie, in relazione alla gravità dell’attacco. Si avrà una riduzione della formazione delle gemme a fiore e, quindi, un decremento della produzione che potrà arrivare sino al 20%.

    LOTTA AGRONOMICA

    La migliore lotta all’occhio di pavone è il praticare le buone pratiche agronomiche in maniera preventiva. Nella fattispecie l’esecuzione biennale della potatura evitando l’irrigazione per aspersione sovra chioma.

    LOTTA CHIMICA

    Se si tratteranno le piante con prodotti rameici (idrossido di rame, ossicloruro di rame, poltiglia bordolese) in dosi di 250g/hl, otterremo la caduta delle foglie con infezioni evidenti. Sono trattamenti consigliati nelle annate “di scarica”.

    Nelle annate “di carica” meglio usare altri prodotti fungicidi a base di penconazolo, bitertanol o dodina, unica sostanza attiva autorizzata dal Disciplinare di lotta integrata ma adoperabile una sola volta in un anno.

    La soglia di intervento si ha con un’infezione pari al 30-35% delle foglie campionate.

    METODOLOGIA

    • GENNAIO monitoraggio per verificare il valore e l’eventuale raggiungimento della soglia d’intervento;
    • FEB-MAR primo intervento, prima del risveglio vegetativo dell’albero;
    • 15 gg. prima della fioritura il secondo intervento;
    • LUG-AGO esecuzione della diagnosi precoce. Essa si attua immergendo per 2-3 minuti un campione di 100 foglie in una soluzione di idrato sodico o potassico al 5% a 50-60°C. Se esistono infezioni latenti si avranno evidenze di piccole macchie scure;

    Fine SET-Inizio OTT l’eventuale terzo intervento, ponendo attenzione ai tempi di carenza.