Tignola dell'olivo
TIGNOLA DELLâOLIVO
Prays oleae (Bernard, 1788)Â
La tignola è una farfalla dellâordine dei lepidotteri;  fitofaga associata allâolivo (ma attacca anche lâolivastro, il gelsomino, il ligustro) è una delle sue più importanti avversità , anche se la reale entità dei danni provocati è tuttora incerta.
Ma, nonostante questo, alla tignola si pone una particolare attenzione poiché, pur provocando danni secondari, non potendo prevedere lâentità dâun attacco e non potendo intervenire con metodi di cura, essa periodicamente o localmente può divenire molto dannosa in modo alquanto imprevedibile.
La tignola ha tre generazioni per anno e, per ognuna di esse, le larve si sviluppano a spese di organi diversi:
generazione fillofaga, è la generazione svernante, autunno-primaverile, si nutre delle foglie;
generazione antofaga, primaverile, attacca i fiori;
generazione carpofaga, estiva, attacca il seme delle olive.
Lo sviluppo larvale si svolge in cinque mute, lâultima delle quali conduce alla ninfosi.
Le larve della generazione fillofaga rappresentano la fase svernante; sino alla quarta muta sono fillominatrici, scavando mine ben definite che permettono, dal loro aspetto di riconoscere lo stadio di sviluppo; avremo la larva di 1^ età con una mina sottile ed irregolare, la larva di 2^ età che traccerà una mina a forma di C di circa 3 mm di diametro, la larva di 3^ età , traccerà una mina simile a quella provocata in età precedente ma con un lume più ampio, la larva di 4^ età costruirà una mina simile ad una placca a contorni irregolari e dimensioni doppie rispetto alle precedenti, la larva di 5^ età ha dimensioni tali da non consentirle di rimanere allâinterno della foglia; ne esce allâesterno rimanendo sulla pagina inferiore di esse.
Ad ogni età sempre una o più nuove mine.
Le larve della generazione antofaga, nelle fasi appena iniziali, si sviluppano allâinterno dei boccioli fiorali, passando da fiore in fiore, quindi li erodono dallâesterno, avvolgendoli in fili di seta.
Infine, le larve della generazione carpofaga si sviluppano allâinterno delle olive in accrescimento. La penetrazione avviene subito dopo lâallegagione, presso il peduncolo della giovane oliva. Nel mese dâagosto, la lignificazione dellâendocarpo confina la larva in esso e la larva si nutre del seme. Lâuscita dal nocciolo avverrà dalla zona peduncolare, producendo un foro di circa 2 mm. La ninfosi si avrà allâinterno di un piccolo bozzolo di seta costruito dalla larva matura.
DANNI
La generazione fillofaga provoca danni modesti: le mine scavate da quelle sino alla 4^ età costituiscono un danno lieve. Le larve di 5^ età provocano danni sui giovani germogli, bloccandone lâaccrescimento.
La generazione antofaga può provocare danni significativi solo in caso di una fioritura poco abbondante.
La generazione carpofaga è quella che può causare i danni più consistenti poiché determina la cascola delle drupe in giugno/luglio nel momento della penetrazione delle larve nel frutticino e in settembre/ottobre quando ne fuoriescono.
Occorre fare presente, però, alcune considerazioni:
in normali condizioni, la mortalità della generazione carpofaga è del 98/99%; quindi anche rilevando unâimportante attività degli adulti, si potrebbe non avere un conseguente danno economico;
nellâolivo si ha una cascola fisiologica importante e naturale ovvero non si può affermare che unâoliva attaccata non sia già naturalmente destinata a cadere;
la pianta si disfa delle olive âpiù deboliâ, ossia non è detto che unâolivina attaccata dalla tignola e caduta sia necessariamente caduta a causa dellâinsetto e non già perché âscartataâ dalla pianta stessa.
Con queste premesse, pur nella certezza di un danno provocato dalla generazione carpofaga, non è detto sia economicamente giusto un intervento fitoiatrico.
DIFESA
Per valutare lâopportunità dellâeffettuazione di trattamenti fitoiatrici, occorre eseguire un preciso monitoraggio.
I metodi per eseguirlo sono tre:
- monitoraggio diretto delle ovideposizioni della generazione carpofaga; si esegue su 100/200 olive prelevate a caso. à un esame difficile perché richiede particolare strumentazione e si effettua dai primi di giugno alla metà di luglio. La soglia dâintervento varia dal 10% al 15%.
- Monitoraggio degli adulti sfarfallati dalla generazione antofaga; si usano 3 trappole a feromone a capannina per ettaro. Pur non avendo una soglia certa dâintervento, queste trappole ci informano del giusto momento di intervento con principi attivi endoterapici, ovvero entro una settimana dal picco di catture.
- Monitoraggio del grado dâinfestazione della generazione antofaga. Da questa generazione sfarfallano gli adulti che deporranno le uova della generazione successiva. La soglia dâintervento è del 30/305% di fiori infestati.
LOTTA CHIMICA
Secondo i criteri della lotta integrata, il trattamento sarà fatto entro la prima metà di luglio, contro la generazione carpofaga nel momento della massima attività di ovideposizione. Il principio attivo sarà endoterapico poiché deve penetrare allâinterno della piccola oliva, raggiungendo la larva. Si useranno i prodotti fosforganici, quali il triclorfon, il dimetoato
LOTTA BIOLOGICA
Preventivamente si può usare il Bacillus thuringiensis, allâinizio della generazione antofaga, il quale agisce sulle larve allâaperto e nei primi stadi di sviluppo, diminuendo così, se attuato, la stessa generazione antofaga e, quindi, la successiva ovideposizione.