Abbracciare gli alberi

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Giorni fa mi è capitato di leggere un lungo articolo sul Corriere della Sera. Il titolo era:       ” Abbracciare gli alberi ”. Esponeva con estrema dovizia la nascita del Tree-Hugging Movement, per me nuovo e inaspettato.

Questo generico movimento nasce, addirittura, nel XV secolo in un’antica setta indiana, fondata nel Rajasthan, dal guru Jambheshwar dal nome Bishnoi. Tra i suoi 29 comandamenti, il più importante prescrive di abbracciare gli alberi.

Da questa antica setta deriva il Chipko Movement dell’ambientalista indiano Sunderlal Bahuguna (1927-2021).

Il fine di questi movimenti è quello di impedire l’abbattimento indiscriminato degli alberi e proteggerli, quindi, dalla frenesia antropica che ci pervade.

Chiederete in cosa tutto questo entra nel nostro discorso principale, ovvero ciò che attiene all’ulivo e alla sua coltivazione.

Nelle mie perenigrazioni nel territorio salentino, del Grande Salento – Lecce, Brindisi e Taranto- agli albori del monitoraggio che la Regione Puglia tramite il suo Osservatorio Fitosanitario e i controllati Consorzi di Difesa, attuava, ho incontrato molte persone che, inconsapevolmente, attuavano le filosofie indiane per salvare gli ulivi che monitoravamo e poi, con molto ritardo, estirpavamo.

Tra quelle persone vi erano, sì, giovani ragazze e ragazzi che agivano spinti da un ambientalismo radicale, incapaci di ascoltare la tragedia che stavamo e, purtroppo, proiettavamo nel futuro; ma vi erano anche olivicoltori, spesso anziani, che abbracciavano i propri alberi in lacrime perché frutto del generoso e duro lavoro familiare di generazioni.

Ecco, se i nostri responsabili politici fossero venuti con noi in giro per oliveti ed avessero visto e parlato con questi eroi forse, dico forse, si sarebbero mossi più tempestivamente e in modo più accorto, lasciando da parte tutte le chiacchere che inquinarono l’azione scientifica che fu inesorabilmente bloccata.

Forse, e dico forse, oggi la ricerca scientifica sarebbe qualche passo più avanti.

dott. agr. Gabriele Verderamo