Ambiente e biodiversità

1342

Con l’approvazione delle modifiche o, meglio, delle integrazioni in materia di ambiente e biodiversità nella Carta Costituzionale, si compie un importante passo avanti nella tutela di ciò che ci circonda.

In Italia, ci informa l’EUAP –Elenco Ufficiale delle Aree naturali Protette, curato dal Ministero dell’Ambiente – esistono 24 parchi nazionali, 27 aree marine protette, 147 riserve naturali statali, 3 altre aree naturali protette nazionali, 134 parchi naturali regionali, 365 riserve naturali regionali e 171 altre aree naturali protette regionali.

Ma oltre quello che è protetto dallo Stato o dagli Enti periferici, esiste una protezione ed un’attenzione diffusa su tutto il territorio nazionale: quella operata dal mondo agricolo in generale e dagli olivicoltori in particolare.

L’ambiente ed il paesaggio che conosciamo e che vediamo è quello che i nostri agricoltori, e olivicoltori, ci donano con il loro quotidiano lavoro.

Basti pensare che, per ciò che riguarda l’olivicoltura, in Italia vi sono ben 42 DOP e 7 IGP di olio extra vergine di oliva che proteggono e controllano 99 diverse cultivar d’olivo sulle oltre 500 che costituiscono il patrimonio biodiverso delle olivete italiane.

Questo è il ruolo e l’importanza che l’olivicoltura esprime a livello nazionale e che, nella sua indispensabile presenza, vorrebbe essere protetta da intrusioni truffaldine e aiutata nella sua costante ricerca del miglioramento, così come chiaramente enunciato dal presidente Sicolo durante l’intervento in Commissione Agricoltura del Senato.

Miglioramento scientifico contro le diverse e sempre più aggressive fitopatie, miglioramento economico nel controllare i mercati, miglioramento politico nel semplificare l’ossessiva burocrazia.

Tutte azioni che incrementerebbero la produzione con una maggiore presenza sui mercati del prodotto italiano, incrementerebbero la forza lavoro, diminuirebbero il fenomeno dell’abbandono delle campagne.

E avere campagne curate, seguite e protette vorrebbe dire ambiente sano nella sua più completa e meravigliosa italiana biodiversità.

Gabriele Verderamo