Dazi USA, il Made in Italy agroalimentare ha un sospiro di sollievo. I commenti

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Non ci saranno nuovi dazi sui prodotti agroalimentari italiani destinati al mercato USA. I commenti.

Teresa Bellanova, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali:”Il lavoro fatto in questi mesi ha dato i suoi frutti”, e sottolinea che “l’agroalimentare italiano non compare nella lista dell’Ustr americana appena pubblicata dei prodotti soggetti a dazi“.

Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura:”Scampato pericolo ma solo per il momento; l’amministrazione USA ha infatti precisato che la decisione presa potrà essere rivista, in funzione degli sviluppi del contenzioso con la UE sui sussidi pubblici ai gruppi Airbus e Boeing“.

Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentare: “Quella che arriva dagli Stati Uniti è un’ottima notizia: i dazi introdotti ad ottobre sui prodotti italiani, a partire dai formaggi, non hanno subito aumenti e inoltre non ci sono altri prodotti italiani nell’elenco“.

Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare: “Federalimentare non può che tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo di una maggiorazione o espansione dei dazi USA sui prodotti agroalimentari italiani e per questo dobbiamo ringraziare il governo e in generale il sistema politico e la commissione europea che si sono adoperate al massimo per disinnescare questi rischi“.

Paolo De Castro, coordinatore s&d in commissione agricoltura del parlamento europeo: “L’Europa e il gioco di squadra promosso dal nostro ministro Bellanova ha funzionato!! Come aveva anticipato Phil Hogan non c’è stato inasprimento sui dazi per i prodotti alimentari europei”.

Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia:”L’Italia esce indenne dall’ultimo giro di valzer sui dazi, nessun nuovo prodotto made in Italy entra nella lista rivista di quelli soggetti a nuove misure trumpiane“. “Una buona notizia per tutto il settore visto che gli USA sono un mercato necessario, strategico e non sostituibile per il nostro export“.

 

Fonte: www.agrapress.it