Dieta mediterranea, attacco dell’ONU

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Oltre all’etichetta Nutriscore sponsorizzata da alcuni paesi europei, anche l’ONU si muove contro la dieta mediterranea ovvero contro il successo del Made in Italy alimentare.In autunno, a New York, si terrà il Food Systems Summit e, nel suo corso, potrebbe arrivare l’indicazione che la dieta mediterranea non sarebbe sostenibile per il Pianeta, perchè contenente troppi alimenti di origine animale.

Non è la prima volta che dal Palazzo di Vetro si prova ad attaccare il nostro cibo.

A tal proposito, interviene il presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio, deciso a contrastare sin da subito questo attacco.

Dal tentativo dell’ONU di tre anni fa al Nutriscore europeo e sino a quest’ultima critica, sono attacchi che nulla hanno a che vedere con quanto dichiarano di tutelare. E’ solo un uletriore tentativo di frenare il Made in Italy sui mercati esteri – afferma Vacondio -. Le eccellenze italiane hanno un grande successo e non tanto per i volumi ma per l’altissima marginalità. Il nostro cibo è uno status symbol, si colloca nel segmento del lusso“.

Alla UE che chiede di ridurre l’impatto ambientale rispondiamo che in vent’anni, per tonnellata di cibo prodotto, la nostra filiera alimentare ha diminuito del 60% l’acqua utilizzata e del 30% l’energia elettrica, gli imballaggi e la plastica. Adesso si sta lavorando per ridurre le quantità di sali, zuccheri e grassi.

Vorrei poi ricordare che noi non mangiamo carne ogni giorno, come si fa ad esempio negli USA e non si può bollare un’intera dieta come nemica dell’ambiente. Per questo lotteremo nel pre-summit che si terrà a Roma e, prima ancora, nel G20 di giugno a Matera. Ove dovesse passare questo orientamento sfavorevole, su alcuni prodotti non si potrebbe fare pubblicità o si potrebbero applicare tasse“.

In merito all’etichettatura Nutriscore o NutrInform, il presidente Vacondio afferma avere le organizzazioni dei contadini favorevoli all’etichetta proposta dall’Italia e contro il Nutriscore.

 

Fonte: www.iusletter.com