È alla fine la sperimentazione del nuovo Fondo di Mutualizzazione Nazionale per gli Eventi Catastrofali (Fondo AgriCat) che partirà con la nuova programmazione Pac 2023-2027. La data di avvio ufficiale del Fondo è il primo gennaio 2023 e si cominciano quindi a chiarire i contorni.
I primi risultati della sperimentazione 2022 e le anticipazioni su come opererà nel concreto sono stati presentati durante un evento organizzato dalla Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali (Fidaf), con il patrocinio di Ismea e del Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Forestale (Masaf). Titolo dell’evento: “La gestione del rischio in agricoltura nella programmazione europea”.
Il Fondo AgriCat punta a intervenire per coprire danni da gelo e brina, alluvione e siccità, vista anche l’offerta non sufficiente, per alcune aree e colture, di polizze assicurative.
“L’obiettivo – ha dichiarato durante l’evento Mauro Serra Bellini, dirigente del Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Forestale – è ampliare la platea di chi usa strumenti di gestione del rischio. Ad oggi su 150mila certificati assicurativi, sono circa 18mila quelli che coprono rischi catastrofali. Con il nuovo Fondo 700mila imprese saranno coperte, quelle che beneficiano dei pagamenti diretti Pac”. Va da sé che essendo un Fondo, la copertura è fino a capienza dello stesso.
Tutti gli agricoltori che percepiscono la Pac saranno quindi chiamati a contribuire al Fondo AgriCat, il meccanismo è stato spiegato chiaramente da Camillo Zaccarini Bonelli, dirigente di Ismea, Ente gestore del Fondo AgriCat tramite Agri-Cat Srl. “Ogni agricoltore che a maggio 2023 presenterà la domanda unica per la Pac – ha detto – prenderà atto che una quota pari al 3% dei pagamenti diretti che dovrebbe ricevere sarà prelevata per contribuire al Fondo AgriCat. In cambio di una copertura di Stato per i rischi catastrofali. Resta fermo però tutto quello che già era previsto in fatto di gestione del rischio, quindi polizze agevolate, fondi, fondi mutualità danni e reddito, il sistema riassicurativo pubblico e privato”.
L’agricoltore che percepisce i pagamenti Pac sa di essere coperto dal Fondo per i rischi catastrofali, perché il Fondo AgriCat risponda ci sarà una procedura precisa. “Il flusso previsto è il seguente – ha detto ancora il dirigente Ismea – l’agricoltore fa denuncia del danno, c’è un’attività di conferma dell’evento e c’è una stima del danno in campo. Non andremo uno a uno in ogni azienda, come si fa in caso di copertura assicurativa. Ci sarà un danno d’area, a campione, per prodotti e per aree. Per quanto riguarda il rimborso all’agricoltore, l’obiettivo è rimborsare almeno i costi variabili di produzione delle aziende e per questo abbiamo creato un valore indice. L’idea è reintegrare la parte del ricavo aziendale che consenta all’azienda di non uscire dal mercato”.
Ismea sta creando un sistema di monitoraggio degli eventi catastrofali su tutto il territorio. “Stiamo cercando di trovare degli indicatori per determinare i danni da siccità, gelo e alluvione. Lavoriamo assieme alle compagnie assicurative “.
La redazione