La Commissione Europea ha appena pubblicato il suo ultimo rapporto sulle stime di produzione di olio d’oliva per la campagna che inizia nell’area mediterranea e le cifre, per ora provvisorie, suggeriscono che la Spagna potrebbe raggiungere un volume di 1.400.000 tonnellate (+ 1%), l’Italia potrebbe essere intorno alle 300.000 tonnellate (+ 10%), ndr: come previsto da Italia Olivicola e AIFO, il Portogallo intorno alle 150.000 tonnellate (+ 50%), mentre la Grecia dovrebbe avere un volume di 230.000 tonnellate, che si traduce in un calo del 16%.
In totale possiamo trovare un volume dell’ordine di 2.097.000 tonnellate nei principali paesi dell’arco mediterraneo. A questa stima va aggiunto il legame tra le campagne, che a fine settembre si attestava a 474.000 tonnellate.
In relazione al comportamento delle importazioni di olio d’oliva, da parte dei paesi membri, nei 10 mesi della campagna 2020/21, si osserva un calo significativo in Tunisia (-32,3%) con solo 125.212 tonnellate di EVOO importato, mentre in Turchia con – 47%
Esportazioni Per quanto riguarda l’evoluzione dell’export dall’Europa, nel periodo ottobre 2020-luglio 2021, si osserva una ripresa del 3,8% del mercato degli Stati Uniti fino a raggiungere 236.826 tonnellate, grazie all’eliminazione dei dazi imposti dalla amministrazione Trump.
La performance peggiore è stata mostrata dalle esportazioni verso Giappone e Cina, dove si registrano tagli rispettivamente del 17% e del 18%. Anche nel Regno Unito si registrano cali del 13,5%, per effetto dell’entrata in vigore della Brexit e in Australia il calo degli acquisti si è collocato al 14,5%.
Fonte: www.olimerca.com