La Francia rafforza la sua campagna a favore di Nutri-Score

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La Francia, quando messa alle corde, mostra tutta la sua ‘grandeur’ e, incurante dei
giudizi altrui, sembra ripetere agli altri ma prima di tutto a sé stessa: ho ragione.

Olimerca ci informa che professionisti sanitari, nutrizionisti, ricercatori alimentari e
altri esperti francesi hanno firmato una petizione online, tramite Change.org,
chiedendo alla Commissione europea di adottare Nutri-Score come sistema di
etichettatura front-end obbligatorio per gli alimenti confezionati.

Questa iniziativa ha raccolto più di 35.000 firme ed è sostenuta da 35 associazioni
sanitarie francesi. Molti dei firmatari sono medici coinvolti nella ricerca sul cancro,
sulla salute del cuore, sulla dipendenza da cibo e sul comportamento dei consumatori.
Gli autori della petizione ritengono che il Nutri-Score “si sia dimostrato valido“; nei
cinque anni da quando è stato adottato volontariamente in Francia e in altri paesi
europei, anche se riconoscono che quando è stato proposto per la prima volta nel 2014,
nessuna azienda alimentare era favorevole al Nutri-Score, ma che da allora più di 800
marchi hanno adottato volontariamente questa etichettatura front-end.

Quindi la Francia, tramite alcuni suoi professionisti, sceglie di non discutere nelle sedi
appropriate, con tecnici che sappiano argomentare le une e le altre idee ma si affida a
petizioni on line, con tutto il rispetto per esse.

Chi pensa che questa sia una cosa così, poco importante, non ha compreso quanto
questa scelta sull’etichettatura nutrizionale sia estremamente politica e come sia
estremamente, guarda un po’, anti italiana. Anche la Spagna, dopo alcune titubanze
iniziali, è al nostro fianco; d’altro canto molte etichette italiane di importanza
internazionale sono di proprietà spagnola.

Tutto questo accade nonostante il Parlamento europeo sia favorevole a fermare
l’attuazione definitiva di Nutri-Score, poiché gli esperti in una conferenza tecnica
hanno ritenuto che questa etichettatura sia troppo semplice e incorra e faccia incorrere
facilmente in errore (vedi il nostro articolo dello scorso 26 ottobre 2022).

Ancora, qualche giorno or sono 23 eurodeputati di tutti i gruppi politici in una lettera
inviata ai rappresentanti della Commissione europea Frans Timmermans e Stella
Kyriakides hanno chiesto un’etichettatura nutrizionale ‘semplice’ ma ‘non
semplicistica’, ‘priva di giudizi di valore’, ‘con informazioni su calorie e nutrienti per
porzione’ e che debba ‘prendere in considerazione i criteri che guidano la scelta dei
nutrienti e di altri componenti non nutritivi degli alimenti’.

Tra i firmatari vi sono anche alcune delle più grandi federazioni nazionali
dell’industria agroalimentare (oltre all’Italia, anche Spagna, Grecia, Belgio, Polonia e
Repubblica Ceca), e think tanks di Austria, Estonia, Slovacchia e Regno Unito.
Per l’Italia, la lettera è firmata da 9 eurodeputati di diverso colore e da Confederazione
Italiana Agricoltori (Cia), Confagricoltura e Federalimentare.

Ricordo che in Italia, assolutamente contraria al Nutri-Score e favorevole alla
NutrInform battery, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, AGCM, ha
vietato l’uso dell’etichettatura targata Francia nel Paese, costringendo la grande
distribuzione a ritirare l’etichettatura Nutri-Score sui prodotti che commercializza in
Italia.

Gabriele Verderamo