Riportiamo l’articolo, apparso su Mercacei.com, relativo all’etichettatura nutrizionale Nutriscore. Consiste in un’intervista a diversi, importanti personaggi del mondo oleario e scientifico, che attestano come l’Italia abbia avuto un atteggiamento corretto nel contestare questo sistema e come il recente ‘aggiustamento’, di cui noi abbiamo parlato nell’articolo del 5 settembre scorso, non sia assolutamente soddisfacente.
Ricordiamo che l’Italia ha proposto il sistema NutrInform battery, basato sulla porzione consigliata dai nutrizionisti e il relativo apporto di calorie, sale, zuccheri e grassi alla dieta quotidiana. Di seguito la sintesi dell’articolo di Mercacei.
«Quest’estate abbiamo appreso che il Comitato Scientifico Internazionale Nutri-Score ha proposto una serie di modifiche nella classificazione dei prodotti, assegnando B all’olio d’oliva e agli oli a basso contenuto di acidi grassi saturi (olii di colza, noce e girasole oleico). Questa etichettatura non può essere utilizzata in Italia senza avvertimenti per i consumatori, in quanto potrebbe trarre in inganno.
Mercacei ha voluto conoscere il parere di esperti e rappresentanti del settore olivicolo in merito a due sole domande:
- L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha annunciato che il Nutri-Score non può essere utilizzato in Italia e ha obbligato Carrefour e altri distributori a eliminare questa etichetta dai loro prodotti commercializzati in Italia. Perché la Spagna non ha adottato questa stessa misura?
- Il Comitato Scientifico Internazionale Nutri-Score ha proposto una serie di modifiche nella classificazione dei prodotti, concedendo B all’olio di oliva, nonché agli oli a basso contenuto di acidi grassi saturi (olio di colza, di noce e di girasole). Cosa pensate in proposito?
José Manuel Bajo Prados (Segretario Esecutivo del Settore Nazionale dell’Olio di Oliva Vergine a DOP)
- L’atteggiamento spagnolo è sempre stato una sorpresa, che si manifesta con criteri diversi secondo il Ministero interessato. Così il Ministero della Sanità, del consumo e del benessere sociale è sempre stato favorevole all’attuazione del Nutri-Score e strenuamente in sua difesa, mentre il Ministero dell’agricoltura si è espresso contro l’attuazione di questo sistema, ritenendolo lesivo per gli interessi dei prodotti spagnoli.
- Gli oli d’oliva, soprattutto vergini ed extravergini, non si possono salutisticamente paragonare ai grassi vegetali come colza o noci. Equipararli è una frode verso il consumatore.
Edward Escrich (Gruppo Multidisciplinare per lo Studio del Cancro al Seno della Facoltà di Medicina dell’Università Autonoma di Barcellona)
- Non conosco i motivi per cui la Spagna non ha ritirato questa classificazione dai prodotti commercializzati nel paese.
- Le modifiche sono insufficienti perché si basano esclusivamente su acidi grassi saturi, non tenendo in conto gli effetti che possono avere, per esempio, gli acidi grassi polinsaturi omega-6, per i quali numerosi studi sperimentali hanno descritto gli effetti dannosi.
Primitivo Fernandez (Direttore dell’Anierac)
(ndr: alla prima domanda non ha dato risposta)
- Il sistema presenta notevoli carenze nel caso degli oli d’oliva perché non ha tenuto conto di tutte le evidenze scientifiche a favore del nostro prodotto. Questa modifica è insufficiente e sarebbe più prudente aspettare la decisione della Commissione Sia il Nutri-Score che il Nutrinform italiano sono complicati e non rispondono esattamente alle informazioni immediate o intuitive previste dall’etichetta FOP.
José Juan Gaforio (Professore di Immunologia all’Università di Jaen)
- Non conosco i motivi per cui il Ministro della Sanità, del consumo e del benessere sociale, Alberto Garzòn, difenda questo sistema di etichettatura. Dal mio punto di vista, Nutri-Score è un sistema fallito di etichettatura.
- Che il comitato Nutri-Score stia valutando di ritoccare la valutazione di alcuni alimenti indica che non si tratta di un sistema sufficientemente chiaro e ben definito.
Ana Martinez (Segretario Generale di Infaoliva)
- Ci sono state molte polemiche riguardo all’etichetta frontale Nutri-Score, sia all’interno che all’esterno dei nostri confini. Inoltre, ci sono molti settori che non hanno concordato sui risultati offerti dall’algoritmo per i loro prodotti, ci sono state anche opinioni diverse all’interno del nostro stesso governo, il che rende sicuramente ancora più difficile trovare soluzioni.
- È un altro passo, ma l’olio d’oliva non può essere classificato allo stesso livello di altri oli vegetali.
Mariana Matos (Segretario Generale Casa do Azeite)
- La questione dell’etichettatura nutrizionale front-end è stata affrontata in modi diversi nei vari paesi dell’UE. Ogni Paese applica volontariamente un modello di etichettatura nutrizionale frontale. La Spagna ha optato per il Nutri-Score, l’Italia ha un sistema diverso, il Portogallo ha deciso di attendere l’armonizzazione europea.
- Questa è la seconda revisione dell’algoritmo Nutri-Score, che consente all’olio di oliva di passare da una classificazione iniziale di D (cibo malsano) alla classificazione B (cibo sano). Ma sebbene la classificazione migliori, è ancora insufficiente per un alimento con la ricchezza nutrizionale dell’olio d’oliva.
Erminia Millan (Responsabile di QvExtra! Internazionale)
- Comprendiamo la decisione dell’Italia e il rifiuto assoluto di un’etichetta fin dall’inizio mal pianificata e che per di più un inganno per il consumatore.
- L’olio d’oliva ha scientificamente dimostrato proprietà molto più salutari rispetto ad altri oli vegetali come colza, soia o girasole, quindi dovrebbe avere un punteggio più alto del loro. L’EVOO, poi, è lontano anni luce da qualsiasi altro olio commestibile. Nel suo caso non vi sarebbe altra categoria che la A.
Josè Maria Penco (Direttore dell’AEMO)
- L’Italia ha bandito l’etichetta Nutri-Score su alcuni prodotti, come quelli etichettati con DOP, e allo stesso tempo ha proposto un sistema di etichettatura alternativo come NutrInform Battery che sembra più in linea con la Dieta Mediterranea. Insomma, l’Italia è più coraggiosa e schietta di noi.
- Non siamo ancora soddisfatti come settore produttore di olio d’oliva, perché gli oli vergini ed extravergini dovrebbero essere degni della lettera A, senza alcun dubbio, e l’olio d’oliva della lettera B.
Macarena Sanchez (Segretario generale dei frantoi federati di Spagna)
- La Spagna è uno dei sette paesi impegnati nello strumento Nutri-Score e sembra che il Governo stia ancora scommettendo su un sistema di etichettatura che non definisce appieno le proprietà nutritive degli alimenti.
- Non si possono dare informazioni parziali al consumatore e con questa nuova proposta è quello che si sta facendo. Con questa proposta non viene detta tutta la verità al consumatore, e quindi esso non viene guidato nella scelta nutrizionale più sana.»
La redazione