Olio EVO, prezzi fermi già da due sedute

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A Bari ieri trovano conferma le quotazioni del 14 gennaio sia per il prodotto di alta qualità che per il biologico. Le giacenze continuano ad aumentare, ma più lentamente (+11,37%) rispetto a fine dicembre

Il mercato dell’olio di oliva extravergine torna nuovamente stabile. I prezzi sulla piazza di Bari – scesi il 14 gennaio 2020 di ben 20 centesimi al chilogrammo sulle precedenti quotazioni del 7 gennaio – confermano invece ieri i valori di 3 euro al chilogrammo sui minimi e 3,40 sui massimi.

Sono questi i valori fissati il 28 gennaio 2020 alla Borsa merci per l’extravergine “con acidità massima 0,4%” alle condizioni di “franco partenza/arrivo” e Iva esclusa dalla Commissione olio. Questi prezzi, fissati per la prima volta il 14 gennaio in fase calante, sono alla seconda riconferma, essendo stati già ribaditi nella seduta del 21 gennaio scorso. Stesso iter ha seguito l’olio di oliva extravergine in biologico, fermo sulla piazza di Bari a 3,40 euro al chilogrammo sui minimi e 3,80 euro sui valori massimi dal 14 gennaio, data dell’ultimo ribasso di 20 centesimi.

Questo, mentre continuano ad arrivare notizie parzialmente positive dal fronte delle giacenze che – secondo Frantoio Italia n. 1/2020 del 15 gennaio, reso noto il 23 gennaio scorso – sono ulteriormente aumentate, anche se gli aumenti sono entrati in fase calante, essendo di gran lunga inferiori a quelli registrati a fine dicembre 2019.

Le scorte sono cresciute di altre 23.593 tonnellate (+ 11,37% sul 31 dicembre 2019) e hanno raggiunto le 231.060 tonnellate, secondo i dati di Frantoio Italia, aggiornati al 15 gennaio 2020 e resi noti dall’Istituto centrale per la qualità e repressione frodi sul sito web del Mipaaf nella mattinata del 23 gennaio scorso. In tempo per influenzare la seduta di Borsa merci a Bari.

Al 28 gennaio 2020, quarta seduta di borsa del 2020 a Bari, dall’inizio del 2019 l’extravergine di prima qualità sulla piazza pugliese ha perso complessivamente il 47,97% del suo valore.