Panel test, scelta vincente

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Come tutti voi sapete, la qualità di un olio d’oliva dipende da aspetti agronomici (scelta della cultivar, tecniche di coltivazione, raccolta e trasporto delle olive) e da aspetti industriali (trasformazione, stoccaggio e imbottigliamento). A stabilire quale sia la qualità commerciale dell’olio vi sono i limiti statuiti da Regolamenti nazionali, comunitari e del COI. Questi Regolamenti prevedono un’analisi chimico-fisica ed un’analisi sensoriale da parte di soggetti autorizzati.

L’analisi sensoriale, comunemente chiamata panel test, come avrete letto in diverse note su questo nostro sito, è certamente quella che tutela la qualità del prodotto – e quindi del consumatore -, e ne stabilisce la diversità – magnificando l’italica biodiversità.

Avverso il panel test vi è una parte della filiera olivicola concorrente, quella spagnola, che afferma la soggettività e pertanto la non obiettività del test.

A conferma di quanto noi abbiamo sempre sostenuto in merito all’importanza del panel test, proprio a tutela della qualità dell’olio extravergine d’oliva, riportiamo un sunto dell’intervista rilasciata dal dott. Mauro Quadri, il maggior esperto del Mipaaf per l’olio d’oliva e le olive da tavola, a Francesco Cherubini de “L’Olivo news“.Il panel test ha contribuito in maniera determinante alla crescita del settore e la valutazione organolettica resta ad oggi il metodo sicuramente migliore per evidenziare pregi e difetti dell’olio di oliva. E’ sicuramente lo strumento che ci ha permesso di valorizzare al meglio il prodotto e le peculiarità dell’olio extravergine, ma soprattutto il pregio dell’olio made in Italy.

In questi 30 anni (ndr: entrata in vigore del Reg. (CEE) n.2568/91) vi è stata un’evoluzione notevole di questo Regolamento che ha subito nel tempo continui aggiornamenti che hanno permesso non solo di migliorare gli aspetti normativi, ma anche di diffonderne la conoscenza.

Ad oggi sono 82 i panel riconosciuti, 13 ufficiali e 69 professionali, tutti pubblicati sul sito internet del ministero.

Il panel permette di evidenziare anche quei difetti che le analisi chimiche non riescono a rilevare. E, poi, parliamoci chiaro: gli attributi di pregio come fruttato, amaro, piccante non solo creano un patrimonio variegato e differenziato nei vari olii, ma sono termini ormai entrati nel linguaggio comune dei consumatori che oggi riescono ad apprezzare maggiormente l’olio di qualità“.

Fonte: www.pieralisi.com