Turismo dell’olio, linee guida in Gazzetta Ufficiale

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Il 29 giugno dello scorso anno Roberta Garibaldi, docente di Tourism Management, insieme con il senatore Dario Stèfano, Michele Sonnessa (presidente Città dell’Olio), Donato Taurino (Presidente Città dell’Olio), Sebastiano De Corato (Vicepresidente nazionale Movimento Turismo del Vino Italiana e responsabile del progetto olio), presentarono i decreti attuativi sull’oleoturismo.

E fu la stessa Garibaldi a spiegare cosa fosse l’oleoturismo: «Possiamo definire oleoturismo un viaggio con pernottamento verso una destinazione caratterizzata da produzione olivicola».   E così continuava: «Si tratta quindi di un segmento turistico ampio e variegato, caratterizzato da esperienze che permettano di far vivere il mondo dell’olio a 360 gradi, in connessione con la cultura (enogastronomica e non) del territorio».

Pochi giorni or sono il senatore Stefàno ha commentato la pubblicazione del Decreto sulle linee guida per l’esercizio dell’attività di oleoturismo:

La palla, adesso passa alle singole Regioni per compiere veramente l’ultimo miglio necessario a dare effettiva e piena operatività ad una norma pensata e voluta come occasione e opportunità di diversificazione e ampliamento del reddito per i produttori di olio, ma anche per arricchire l’offerta turistica resiliente al Covid. Mi auguro si faccia più in fretta di quanto fatto con il recepimento del decreto su Turismo del vino”.

L’oleoturismo potrebbe non sembrare importante per il mondo olivicolo-oleario, preso com’è dalle diverse, contingenti e gravi difficoltà del settore – dai bassi prezzi alla concorrenza sleale, dall’epidemia di xylella a produzioni estere sempre più abbondanti – ma, in realtà, avvicinare sempre più il consumatore al mondo dell’ulivo e dell’olio può solo arricchirlo.  Più di un’etichettatura, più di simposi.

Come afferma infine il senatore pugliese: “L’oleoturismo  mette a valore una tradizione che in Italia, insieme al vino, vanta un patrimonio inestimabile fatto di storia e storie, autoctonie, paesaggio, ambiente, gusto”.

E questo patrimonio, questa enorme biodiversità italiana, questo continuo miglioramento ambientale perseguito e attuato dai nostri olivicoltori, tramite l’oleoturismo, potrà essere vieppiù conosciuto e apprezzato.

Gabriele Verderamo