Xylella, gli olivicoltori colpiti esentati dal pagamento dei tributi di bonifica

«In tutti i territori della Puglia colpiti da Xylella, gli agricoltori siano esentati completamente dal pagamento dei tributi di bonifica. Sugli olivicoltori danneggiati dalla Xylella pesa più che sugli altri agricoltori pugliesi interessati, la grave situazione per cui i quattro consorzi di bonifica commissariati, Arneo, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara e Terre d’Apulia, pur senza offrire alcun reale servizio, stanno imponendo pesanti tributi di bonifica, anche retroattivi». È quanto chiede Cia Puglia, intervenendo sull’annosa questione dei consorzi di bonifica pugliesi commissariati.

Per la CIA i consorzi di bonifica sono un importante strumento di gestione del territorio, ma devono adempiere in pieno alla loro missione.

Invece in Puglia, eccezion fatta per il Foggiano, dove funzionano gli unici due Consorzi non commissariati della regione, nelle zone in cui operano i consorzi commissariati, gli agricoltori negli ultimi decenni non hanno ricevuto alcun beneficio dalla loro presenza.

Dopo oltre dieci anni di immobilismo, si chiede alle aziende agricole di farsi carico di interventi diventati ormai straordinari. Non sono idonei i criteri utilizzati per il calcolo del tributo, mentre gli oliveti ricadenti nelle zone colpite dalla Xylella devono essere considerati quasi o del tutto improduttivi.

I consorzi commissariati sono, di fatto, inattivi, non espletano né offrono alcun servizio, non presiedono alle loro funzioni che ormai restano soltanto sulla carta e sulle cartelle di pagamento e, infatti, nelle ultime settimane stanno arrivando agli agricoltori nuove cartelle e i relativi solleciti di pagamento.

La situazione è particolarmente assurda nel Salento, territorio devastato da Xylella e dove attualmente le aziende agricole non hanno reddito e per questo motivo CIA Puglia ritiene non più derogabile una riforma complessiva dei consorzi di bonifica commissariati e il saldo e lo stralcio delle cartelle di pagamento.

La redazione

Fonte: olivoeolio.edagricole.it