Monitoraggio Xylella in Puglia: con l’ultimo aggiornamento il numero di piante ritrovate infette sale a 1.116

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Ancora novità sul sito istituzionale Emergenza Xylella. Dopo l’attivazione del cosiddetto “cruscotto”, che aggiorna quotidianamente lo stato di avanzamento con i risultati del monitoraggio nelle zone delimitate (“contenimento”, “cuscinetto” e “indenne”), nella sezione monitoraggio è stata inserita una seconda nuova pagina denominata “Risultati diagnostici zona ex-contenimento”.

In quest’ultima sono stati inseriti ben 31 rapporti di prova dei laboratori accreditati (12 rapporti del CRSFA di Locorotondo, 4 dell’Università del Salento, 5 dell’IPSP-CNR, 4 dell’Università di Foggia e 6 dell’Istituto Agronomico Mediterraneo), in gran parte con nuovi dati analitici che certificano 1.035 piante infette, quasi tutti olivi (1.032), un oleandro e due ginestre.

La maggioranza delle piante interessa la provincia di Brindisi con ben 663 ricadenti in agro di Ostuni, 145 a Cisternino e 122 a Fasano. In provincia di Taranto si riportano 44 olivi infetti a Crispiano e 35 a Martina Franca mentre nel barese, a Locorotondo, le piante ritrovate infette sono 26.

Anche tutte queste piante infette della zona “ex contenimento”, esattamente come quelle ricadenti in zona di contenimento, sono oggetto di “prescrizione di misure di estirpazione”, come da determinazioni pubblicate nell’apposita sezione “Atti di estirpazione”.

Nelle zone demarcate invece, zona di contenimento e zona cuscinetto, il cruscotto indica 81 piante infette, 74 delle quali già abbattute.

Con questo aggiornamento il totale della campagna di monitoraggio avviata lo scorso giugno sale a quota 1.116.

 

A proposito del monitoraggio così ha dichiarato Donato Pentassuglia, assessore all’agricoltura della Regione Puglia: “L’azione di controllo e contenimento della Xylella fastidiosa in Puglia è costante e capillare. In particolare nella Piana degli olivi secolari la strategia regionale prevede un’ulteriore azione di sorveglianza nell’area infetta che ci consente di rafforzare efficacemente le attività di tutela e salvaguardia di un patrimonio dal valore storico e paesaggistico inestimabile”.  “Così come ho già anticipato, il dirigente dell’Osservatorio fitosanitario regionale darà il via libera ai provvedimenti di abbattimenti di oltre mille piante in agro di Ostuni. La medesima attività proseguirà nel prossimo anno. È anche grazie a questo grande sacrificio che chiediamo agli agricoltori che possiamo sperare di salvare i due milioni di olivi presenti ad Ostuni e, più in generale, i sei milioni di olivi presenti nella Piana”.

“In generale l’attività di sorveglianza svolta sinora nelle attuali aree delimitate – prosegue l’assessore -, resa pubblica sul sito emergenza Xylella, evidenzia un intervento massiccio e tempestivo di controllo dell’organismo nocivo. Va sottolineato che la malattia viene diagnosticata non con un esame visivo ma solo attraverso analisi molecolari e le piante, sottoposte ad indagine, sono campionate secondo un rigido protocollo statistico disegnato per rendere massima le probabilità di individuare soggetti infetti.

Inoltre, nelle aree più sensibili la strategia operativa della Regione prevede un impegno che va ben oltre la semplice applicazione della normativa europea. La sorveglianza, infatti, viene realizzata non solo nel buffer di 50 metri attorno alle singole piante infette, così come prevede il regolamento dell’Unione Europea, ma in un’area molto più estesa, con un secondo anello del raggio di 50 metri nel quale si campionano e analizzano tutte le specie suscettibili alla Xylella e, con un terzo, nei successivi 400 metri, in cui si preleva e analizza un campione per ettaro. In altri termini quando troviamo un positivo in un’area possiamo affermare, con un certo livello di certezza, che dopo l’intervento abbiamo eradicato l’organismo nocivo”.

E così termina Pentassuglia: “Serve tuttavia uno sforzo comune, un grande senso di responsabilità di tutti: imprenditori agricoli, organizzazioni professionali, sindaci, associazioni ambientaliste e della stessa Regione. Abbiamo tutti il dovere di sostenere, anche con corpose iniezioni di liquidità, il sacrificio che chiediamo al mondo agricolo”.

Infine, ricordiamo come vi siano ristori per l’estirpazione ed il reimpianto nell’ambito del Bando 5.2 art.6 e finanziamenti per i nuovi impianti nel Bando 4.1.c del PSR regionale, ma tali finanziamenti e ristori procedono con un’estrema lentezza, causa ricorsi al TAR e evidenti carenze degli Uffici a tal scopo preposti.

Chi non ha partecipato ai Bandi e, quindi, non è in graduatoria, può solo comunicare l’espianto che sarà eseguito a proprie spese o prepararsi per futuri Bandi regionali. Una buona novità consiste nell’uso, da parte della regione, delle ortofoto satellitari, cosicché chi oggi espianta non perde i titoli per il futuro.

Per chiudere, ricordiamo che non v’è alcun aiuto alla produzione.