Sono stati trovati altri 366 ulivi infetti nelle province di Brindisi e Taranto, con la Xylella che continua la virata e l’avanzata verso Matera, con i 45 nuovi accertati a Taranto, 35 a Montemesola e 10 a Monteiasi.
Di questo si ha conferma sulla base del VII aggiornamento del monitoraggio 2018/2019 della Xylella con il numero di piante infette che sale a 885, dopo campionamenti e analisi che hanno conclamato la malattia in 255 ulivi a Carovigno, 7 a Ostuni, 35 a Montemesola, 10 a Monteiasi, 30 a Latiano, 3 a San Michele Salentino, 21 a San Vito dei Normanni, 4 a Ceglie Messapica e 1 a Cisternino.
Dai dati del primo monitoraggio dell’Osservatorio fitosanitario regionale e di Arif partito nell’ottobre 2016 nelle province di Brindisi e Taranto fino all’ultimo del 20 luglio 2019, è salito a 5.614 il numero di ulivi infetti nelle province di Brindisi e Taranto e l’inerzia negli abbattimenti non ha estinto tempestivamente focolai infetti e fonti di inoculo che hanno causato il dilagare della Xylella fastidiosa.
La Xylella nella zona di contenimento ha continuato ad infettare ulivi, tutti prossimi alle piante positive ritrovate con il monitoraggio 2017/18 ad Ostuni ovvero quando il focolaio ricadeva in zona cuscinetto e quindi le norme comunitarie imponevano l’abbattimento delle piante ospiti ricadenti nel raggio dei 100 metri.
Se fosse stata applicata per tempo e alla lettera la normativa comunitaria il focolaio sarebbe stato estinto, mentre oggi è ancora attivo, con piante malate che costituiscono fonte di inoculo e diffusione ulteriore.
Nell’area di Fasano, Ostuni, Carovigno e Monopoli sono presenti 250mila ulivi, esemplari di pregio straordinario; zona che potrebbe fregiarsi della prestigiosa dichiarazione di ‘sito patrimonio dell’Unesco’.
I negazionisti continuano a trovare spazio e credito in un contesto di confusione, prova ne sia lo scempio perpetrato negli anni passati per esempio ad Oria e Francavilla, dove per non abbattere 47 ulivi malati, con espianti bloccati dai ricorsi al TAR, hanno fatto morire 3100 alberi per colpa del batterio e consentito al vettore di continuare ad infettare migliaia di esemplari anche monumentali.
La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l’Italia potesse conoscere, ‘cammina’ ad una velocità impressionante.
Il sistema dei monitoraggi e campionamenti va potenziato, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, ed essi rappresentano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione.
Monitoraggio 2016/17: Totale ulivi infetti 893
Monitoraggio 2017/18: Totale ulivi infetti 3.836
Monitoraggio 2018/19: Totale ulivi infetti 885
Totale ulivi infetti 2016/2019: 5.614