Xylella: si usi l’antagonista

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“L’insetto predatore Zelus renardii, che potrebbe aggredire sopratutto gli esemplari adulti della sputacchina, vettore della X. fastidiosa, è stato studiato per tre anni ed i risultati sono sottoposti all’esame che precede la pubblicazione.”

Così Francesco Porcelli, docente di Entomologia generale ed applicata del Disspa dell’Università di Bari ‘Aldo Moro’.

I tempi perchè l’insetto possa essere utilizzato sono lunghi?

Occorre qualche anno.

Li quantifichi.

Penso non meno di cinque.

Cosa occorre sul piano burocratico?

Una deroga alla direttiva Habitat, che è un decreto del Presidente della Repubblica. Questo è un passaggio necessario per potere commercializzare gli insetti predatori.

In caso contrario, non sarebbe utilizzabile nessun nemico naturale della sputacchina.

Considerati i previsti tempi lunghi, non è ipotizzabile, in un momento come questo, un’accelerazione per le autorizzazioni?

Sarebbe auspicabile. Se si intravedesse la possibilità di uno sviluppo pre-competitivo, molti esperimenti che con i mezzi attuali richiedono anni, potrebbero essere eseguiti in tempi molto più brevi.

Lo Z. renardii è utilizzabile in ogni tipo di coltivazione?

No, è una delle componenti da impiegare per limitare i vettori e si rivelerebbe importante solo per l’agricoltura biologica e non per la conduzione convenzionale degli uliveti in gestione integrata.

I costi.

E’ difficile quantificarli. Ma l’impiego del predatore è di sicuro una strada da percorrere per evitare l’uso eccessivo di insetticidi nel contrasto alla diffusione della xylella.

 

Fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it