Intervista a Domenica Luana Leo Imperiale, vice presidente Associazione Italiana Capi Panel

374

Approfittando della sua consueta disponibilità, abbiamo rivolto alcune domande a Domenica Luana Leo Imperiale, Capo Panel di Italia Olivicola e vice presidente di A.C.a.P., la prima associazione italiana di Capi Panel di analisi sensoriali per gli oli vergini di oliva fondata qualche mese fa a Latina e che annovera tra i soci i Capi Panel di un Comitato di assaggio degli oli riconosciuto e autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (M.A.S.A.F.).

Quali sono le ragioni che vi hanno spinto a dare vita alla A.C.a.P.?
La valutazione organolettica degli oli di oliva vergini è un’analisi ufficiale del Reg.UE 2568/91, viene effettuata da un Panel, un gruppo di assaggiatori iscritti al relativo elenco nazionale, diretto – come prevede la norma – da un Capo Panel o Panel Leader. I Panel riconosciuti dal Ministero sono 70, tra Ufficiali e Professionali, quindi 70 sono i Capi Panel.
A.C.a.P. nasce dall’esigenza di tutelare gli interessi e la qualificazione dei Capi Panel, nella cui professionalità risiede una grande passione per l’olio. Il presidente ha affermato che “la costituzione di questa associazione è di rilevante importanza per la difesa dei produttori, in particolare di quelli virtuosi, dell’etica e della qualità dell’olio Italiano. Olio che non potrà mai essere una commodity, ma che al contrario è un testimone di biodiversità, della sostenibilità e del paesaggio”.

I fondatori sono tutti Capo Panel di comitati di assaggio riconosciuti ed autorizzati dal Mipaaf? 
I soci fondatori sono tutti Capi Panel di comitati riconosciuti ed autorizzati dal Mipaaf, l’associazione apre le iscrizioni a tutti i colleghi che vorranno farne parte, dando il loro contributo.

L’assetto dell’associazione resterà questo o siete aperti ad ulteriori contributi?Possono aderire all’Associazione, in qualità di soci onorari, tutti i soggetti (anche diversi da persone fisiche) che, nell’ambito della loro attività professionale, statutaria o istituzionale, operino nel settore oleario, e, in qualità di soci ordinari, tutti i Capi Panel stranieri.

Quali sono gli obiettivi a medio – lungo termine?
L’associazione punta a tutelare gli interessi e la qualificazione professionale dei Capi Panel.
Lo fa intervenendo “in forma propositiva e consultiva presso Enti pubblici e privati e presso qualsiasi soggetto interessato per l’applicazione, la modifica, il coordinamento, l’emanazione di normative in materia di oli vergini di oliva” e intervenendo “in difesa degli interessi e dei diritti della categoria presso qualsiasi organo e sede”.

Quali le attività che potrà svolgere?
L’associazione potrà collaborare con qualsiasi altro soggetto che opera nello stesso settore o in altri settori affini; organizzare studi, ricerche e indagini; promuovere, tutelare e valorizzare la biodiversità olivicola nazionale e internazionale; curare la realizzazione di pubblicazioni, direttamente o tramite terzi; studiare e diffondere materiale illustrativo e didattico di qualsiasi natura; partecipare, aderire o collaborare con altri organismi pubblici o privati, stipulare con essi accordi e convenzioni; partecipare ad iniziative svolte da terzi, purché aventi finalità analoghe a quelle statutarie; collaborare con i propri associati e con
terzi per la definizione l’applicazione di standard qualitativi; svolgere la propria attività utilizzando segni distintivi, marchi e loghi; organizzare e tenere corsi di formazione professionale; indire concorsi e/o gare in proprio o per conto di Enti pubblici o privati, in materie attinenti alle finalità associative promozionali nel settore enogastronomico (banchi di assaggio, degustazioni, assaggi con abbinamenti gastronomici).

Il Panel test ha un ruolo molto importante ma c’è una parte della filiera che lo mette in discussione? Come valuta le proposte alternative?
Il Panel test rappresenta una discriminante importante nella definizione della qualità del prodotto, il suo avvento ha determinato un miglioramento esponenziale della qualità, permettendo agli operatori di riconoscere come intervenire nel processo di produzione e di trasformazione. Nel contempo è uno strumento importante per selezionare il prodotto, questa capacità selettiva del metodo non è vista di buon grado da chi vuole far passare per buono un prodotto difettato. Da qui nasce un forte accanimento contro il Panel Test, che per noi rappresenta uno strumento fondamentale per il riconoscimento della qualità e della sua valorizzazione. Per questo l’associazione si propone di sostenerlo, migliorarlo e valorizzarlo, aiutando i rappresentanti Istituzionali nelle sedi opportune.
L’alternativa al Panel……. Si vedrà nel tempo.

Da neoeletta vicepresidente di A.C.a.P. quali sono gli impegni che intende assumere in tal senso?
Da neoeletta vicepresidente A.C.a.P darò il mio apporto, come accadrà per i miei colleghi, ognuno per quello che potrà, lavorando con umiltà e abnegazione per una causa che abbiamo sposato da anni e per la quale abbiamo costruito un po’ di storia nel mondo dell’olio.