Il Ministero dell’Agricoltura prende atto della realtà e riduce ulteriormente la produzione di questa campagna in Spagna

Il Ministro spagnolo dell’Agricoltura, dell’Alimentazione e della Pesca, Luis Planas, ha ammesso che, secondo gli ultimi dati del Ministero, la produzione di olio d’oliva in Spagna è stata ridotta a 680mila tonnellate, rispetto alle 780mila tonnellate inizialmente previste.

Una situazione che, secondo il Ministro, comporterà prezzi «provvisoriamente» elevati, anche se l’obiettivo deve essere quello di «riuscire a mantenere il mercato» tenendo conto del fatto che i cittadini «non possono permettersi prezzi anormalmente alti». In questo senso, ha difeso l’ultimo pacchetto di misure predisposto come la riduzione dell’IVA dal 10 al 5 per cento.

Infine, ha sottolineato che il “punto chiave” è essere “in grado di rifornire il mercato nazionale e il mercato internazionale” e, quindi, garantire la transizione tra la campagna 2022-2023 e la campagna 2023-2024 e avere una fornitura sufficiente sia per “i consumatori nazionali sia per i clienti internazionali che ne avranno bisogno“.

La difficoltà è evidente e proprio una settimana fa da Cordoba il presidente di  Asaja Córdoba, Ignacio Fernández de Mesa, aveva anticipato il ministro affermando che la produzione di olio di oliva si era ridotta della metà rispetto all’anno precedente facendogli constatare che “la tendenza alla diminuzione della produzione già prevista a causa della siccità” e che le richieste di mercato non saranno soddisfatte.

Fonte: agroinformacion.com