Steroli, un problema ancora aperto: “pronti ad attivare il Copa-Cogeca per una soluzione” ha affermato il presidente di CIA, Cristiano Fini

A rischio il 50% dell’olivicoltura italiana se il problema steroli non verrà risolto nel volgere di breve tempo. E’ l’allarme lanciato a SOL2EXPO da parte di Italia Olivicola durante un talk dove si è discusso di un parametro chimico, ormai vetusto, “perché ormai esistono metodi analitici più moderni ed efficaci per scoprire le adulterazioni dell’olio extravergine di oliva con oli di semi” come ricordato all’unisono da Angelo Faberi e Enzo Perri, entrambi membri del Comitato chimici del Consiglio oleicolo internazionale che si sta occupando della materia. Un olio extravergine di oliva con meno di 1000 mg/kg di steroli totali non solo non può essere definito extravergine ma dovrebbe rientrare nella categoria degli oli di semi. Oggi l’olio extravergine di oliva italiano è quotato 9,5 euro/kg, un olio di semi 1,5 euro/kg. Una perdita di reddito insostenibile per l’olivicoltura italiana che ha due varietà fondamentali, come Coratina e Nocellara del Belice, che sono a rischio. E’ dal 2021, come ha ricordato Yousra Antit del Dipartimento chimico del Consiglio oleicolo internazionale, che è in atto una discussione su questo parametro all’interno delle regole del COI che vogliono un esame di dati scientifici per tre anni su anomalie in oli genuini. “Si deve arrivare a una conclusione per il bene del settore – ha affermato Cristiano Fini, presidente CIA – e un’azione concentrica tra istituzioni e associazioni affinché si possa trovare un compromesso accettabile per i produttori italiani. CIA si attiverà anche in sede di COPA-COGECA per stimolare una discussione proficua.” Anche a livello istituzionale vi è la volontà di gettare ponti di dialogo costruttivo: “abbiamo ottimi rapporti intergovernativi con la Spagna, che è il principale player del mercato oleario, e certamente ci attiveremo per cercare di trovare una soluzione politica a un problema tecnico.” ha affermato Patrizio La Pietra, sottosegretario al Ministero delle politiche agricole e alla sovranità alimentare. Nel frattempo è chiaro l’iter: fino al 28 marzo verranno raccolti i campioni di oli anomali che verranno analizzati dai laboratori del COI, i risultati saranno poi esaminati nel Comitato chimici di ottobre 2025, per proporre una soluzione al problema al Consiglio dei Paesi membri del Consiglio oleicolo internazionale a novembre 2025. Un tema, quello degli steroli, che ha visto ugualmente allarmata e coinvolta l’intera filiera olivicolo-olearia con Anna Cane degli industriali di Assitol, Elia Pellegrino dei frantoiani di AIFO e, naturalmente, Gennaro Sicolo di Italia Olivicola che hanno espresso unanimemente la necessità di una soluzione urgente al problema steroli.